Traina con il Monel
Nella pesca a traina molto spesso abbiamo l'esigenza di affondare le nostre esche. A volte di pochi metri, a volte anche di 10/20 metri. Per riuscire ad ottenere questo risultato possiamo utilizzare vari sistemi, dai piombi a sgancio rapido per i pochi metri, ai piombi guardiani nel caso di decine di metri. Una più che valida alternativa a questi sistemi è costituita dal monel. Il monel non è altro che un filo metallico (una lega costituita da nichel e rame) che andremo ad imbobinare nel nostro mulinello. Attenzione o a scegliere un mulinello non particolarmente sensibile alle correnti galvaniche (ad esempio in graphite) in quanto questa lega può rovinarlo con il tempo. E' buona pratica comunque, prima di imbobinare il nostro mulinello, isolare la bobina ricoprendola con nastro adesivo, meglio ancora il nastro americano. Ma torniamo al punto.
Come dicevamo il monel è un filo in lega metallica che possiamo utilizzare per affondare le nostre esche in fase di pesca per praticare la traina su fasce d'acqua più profonde. Ma cosa possiamo aspettarci? Allora, generalmente il monel (tenete presente che ne esistono di diametri diversi per cui il dato può cambiare) ha un affondamente che si aggira intorno a 1 metro per ogni 10 metri di lenza calata in acqua (a velocità di 3 nodi circa). Per cui, facendo un calco approssimativo calando 10 metri avremo un affondamento di 1 metro, calandone 20 un affondamento di 2, e cos' via. Volendo essere però più precisi ci sono 2 elementi da considerare, oltre quello detto in precedenza relativo al diametro Questi sono:
1. Affondamento dell'artificiale
La traina con il monel viene generalmente praticata utilizzando artificiali i quali, per loro caratteristiche, hanno un loro specifico comportamento e quindi un loro grado di affondamento. Utilizzare un'unghietta piuttosto che un palettone della Yo-Zuri comporta una differenza notevole nell'affondamento che andremo ad ottenere. Per cui non dimenticate di tenere presente questo fattore.
2. Distanza del punto di immersione
Può sembrare un dettaglio manon lo è. Se si vuole essere precisi nel calcolo, in pratica, non dobbiamo considerare la parte di lenza compresa tra la vetta della canna ed il punto di immersione in acqua della lenza stessa.
Secondo le regole dette sopra avremo quindi un affondamento come riportato in figura. Con la parte terminale del monel posizionata a circa 22 metri dalla barca avremo un affondamento di circa 1,4 metri in quanto dobbiamo togliere i circa 8 metri da non considerare. a questo poi dobbiamo aggiungere il grado di affondamento del nostro artificiale.
Detto tutto ciò fare attenzione nell'utilizzo del contametri. Va bene ma occorre verificare sempre che stiamo posizionando le nostre esche alla profondità voluta.
nello schema seguente vediamo la progressione di affondamento con il monel posizionato a 55 metri.
Nel terzo schema l'affondamento del monel posizionato a circa 80 metri.
Detto tutto questo un sistema molto semplice da utilizzare quando si vuole utilizzare il monel per la pesca a fondo, quindi rasente il fondale consiste nel calare la nostra lenza, proseguendo a velocità di traina, fin quando quando questa non ci farà avvertire di aver raggiunto il fondo (sentiremo le trattenute dell'artificiale che sbatte sul fondale), a questo punto andremo a recuperare uno o due giri di manovella e segneremo la lenza facendo un nodino con un filo colorato. Pescando con una determinata tipologia di artificiale ad una data velocità di traina avremo la nostra lenza contrassegnata con varie profondità, quelle che ci interessano di più. fermo restando il fatto che potremo sempre controllare la profondità di pesca, in analogia con quanto si fa nella pesca a traina con il vivo e piombo guardiano, ripetendo l'operazione di calata e appena avvertito il fondo, recuperando 1-2 giri di manovella.