La pesca della trota in laghetto
La pesca della trota in laghetto è sicuramente una delle tecniche di pesca maggiormente praticate dai pescatori di acque interne. Vuoi perchè i laghetti sono molto diffusi, vuoi perchè è una tecnica di pesca rilassante e non troppo impegnativa, vuoi anche perchè negli ultimi anni con l'introduzione di trote sempre di maggiore taglia (siamo arrivati a esemplari anche di 7 kg) è diventata una tecnica che attrae molti pescatori sportivi.
La pesca della trota in laghetto ormai nota come trotalago non deve però essere intesa come una unica tecnica di pesca. La pesca della trota in questi contesti può infatti essere praticata in modi diversi. Vediamo quali sono i principali.
Pesca da fermo
Questa è sicuramente la tecnica classica che prevede il posizionamento dell'esca in un determinato punto del lago e la successiva attesa.
Anche se è il sistema diciamo più semplice questo non significa che comporti delle insidie. Per cominciare occorre dire che questa tecnica si può differenziare in 2 principali tipologie:
A galla
Mediante l'utilizzo del classico galleggiante, piombato mediante una spallinata di piombi spaccati, oppure mediante un piombo a pera oppure ancora mediante un vetrino. Quello che occorre considerare e valutare con attenzione in questo caso è in primo luogo la distanza a cui collocheremo la piombatura rispetto al galleggiante. Questa determinerà la fascia d'acqua di stazionamento della nostra esca e, in base alla profondità del lago, può variare anche significativamente.
Un secondo aspetto è determinato dalla lunghezza del terminale. Infatti, dopo la piombatura scelta si colloca una girella (spesso tripla) cui andremo a collegare il nostro terminale. Anche questo potrà variare da pochi centimetri (10/20) fino a 60/70 cm e oltre. La decisione della lunghezza risiede nella nostra scelta. Occorre tenere presente che più lungo è il terminale e più tardi la trota avvertirà la resistenza del piombo ma allo stesso tempo più tardi noi percepiremo il movimento del galleggiante che prelude all'abboccata.
Sta a noi decidere, caso per caso, quale sistema adottare.
A fondo
La pesca a fondo da fermo nel trota lago può essere praticata con una semplice lenza con piombo a pera seguito da una girella, preceduta da una perlina salvanodo, su cui andremo a legare il nostro terminale. Per le considerazioni in ordine alla lunghezza del terminale vale quanto detto sopra.
La piombatura in questo tipo di assetto può anche essere sostituita da una bombarda. La bombarda non è però l'equivalente del piombo. Mentre il piombo è caratterizzato unicamente dal suo peso la bombarda oltre ad avere u suo peso specifico, che andremo a scegliere in base alla distanza a cui vogliamo lanciare e quindi posizionare la nostra esca, è caratterizzata da u coefficiente di galleggiabilità. Questo diventa il parametro più importante. In pratica la bombarda funziona come un galleggiante piombato solo che nel galleggiante piombato la piombatura non supera la soglia dell'affondamento del galleggiante stesso, mentre nella bombarda si. Per cui avremo bombarde che affondano di più e bombarde che affondano di meno. Anche tale fattore deve essere ponderato nel determinare l'assetto di pesca.
Nella pesca a fondo entra in gioco anche un ulteriore elemento: la pallina di polistirolo. Se non vogliamo che la nostra esca si vada a posizionare adagiandosi sul fondo, rischiando di essere poco visibile a seconda della conformazione del fondale stesso, si usa inserire una o due palline di polistirolo direttamente sul terminale. Questo corpo galleggiante farà si che la nostra esca si stacchi dal fondo e si muova liberamente in acqua a seconda della lunghezza del nostro terminale.
Striscio/Tremarella
Con questo termine vengono generalmente inclusi tutti i sistemi che prevedono la pesca non da fermo ma senza l'utilizzo di artificiali quali cucchiaini e minnow, in quel caso si parla di spinning. In pratica, quindi, utilizzando le stesse montature che abbiamo visto sopra andremo ad utilizzare non da fermo ma a recupero.
Il recupero può essere effettuato in vari modi:
- continuo: in pratica non ci fermiamo mai con la manovella del mulinello (non facciamo pause)
- alternato: il recupero viene intervallato da fasi di pausa
L'azione di pesca può essere ulteriormente arricchita da movimenti impressi alla vetta della canna mediante una veloce azione di polso (da cui "tremarella"). Per cui, in sintesi, possiamo recuperare in modo continuativo, veloce o lento o alternando, fare delle pause più o meno lunghe, imprimere un ulteriore movimento all'esca mediante a tremarella.
E' evidente che l'azione scelta dovrà essere valutata caso per caso.
A prescindere dalla tecnica che si vuole utilizzare nel trotalago è sempre fondamentale osservare con attenzione quello che accade intorno a noi, soprattutto se stiamo pescando in un lago per la prima volta e per tanto non conosciamo le abitudini delle trote in quel dato periodo.
Una cosa molto importante è infatti determinata dalle variazioni. A seconda del periodo dell'anno, della temperature dell'acqua, del grado di soleggiamento e dell'ora a cui ci accingiamo a pescare il comportamento delle trote può variare in modo significativo e dato, se come detto non abbiamo esperienze specifiche relative al lago nel quale stiamo pescando, diventa fondamentale osservare le catture degli altri pescatori e a mente farsi una casistica volta a capire quel sia il sistema migliore da attuare in quel momento. Tutto quanto detto tenendo presente che le condizioni variano durante la battuta di pesca per cui non è da escludere che ad esempio inizieremo la battuta di pesca a fermo per concluderla a striscio.
In questo sesto esempio vediamo una montatura con galleggiante all'inglese. Il galleggiante all'inglese lo dobbiamo preferire quando peschiamo a distanze rilevanti dalla sponda e in presenza di vento se vogliamo mantenere sul punto scelto la nostra esca. Questo sistema ci consente infatti di non risentire del vento. Il sistema corretto prevede l'utilizzo di un filo affondante e occorre tenere la punta della canna leggermente immersa nell'acqua. La configurazione del galleggiante, che tende a portare la lenza a circa 10-15 cm sotto il pelo dell'acqua, il filo affondante e la punta immersa faranno si che il nostro filo non vada in bando con il vento o con la leggere corrente che si crea sull'acqua.
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