Terminali da inchiku
Quello rappresentato in figura è un terminale standard da inchiku. I terminali da inchiku infatti, non essendo complessi, non presentano particolari difficoltà. Le variabili risiedono soltanzialmente nella scelta del nodo di giunzione tra lenza madre e terminale. In figura viene indicato l'FG knot, ma se ne possono utilizzare altri. Vedere la sezione specifica nodi di giunzione. Altra variabile è costituita dalla lunghezza del terminale. In figura viene indicato 7-8 metri. Questa in effetti può essere ritenuta la misura standard. Variarla dipende solo dalle scelte personali. Ulteriore variabile è costituita dal nodo di giunzione del terminale con l'esca. Anche qui si può scegliere tra varie alternative, vedere la sezione specifica. In figura viene indicato il nodo Palomar, sicuramente uno dei più validi e affidabili per tali casi. Ultima variabile è costituita dalla scelta del modello di inchiku, colore, etc. Ma questo costituirà un ulteriore approfondimento specifico. Unica nota è evidentemente in relazione alla grammatura. Il peso dell'inchiku infatti, oltre a dover essere proporzionato all'attrezzatura che stiamo utilizzando ci dovrà consentire di lavorare con l'esca a piombo. Tale risultato è evidentemente relazionato alla profondità a cui stiamo pescando, alla corrente presente ed allo scarroccio se non peschiamo ancorati e quindi il suo peso dovrà essere variato in base alle specifiche esigenze del momento. In linea generale possiamo trovare delle relazioni tra peso dell'inchiku e profondità, consultare l'apposita tabella, fermo restando che la stessa non può tenere conto delle ulteriori variabili suddette.