La pesca del tonno rosso con il paracadute - Come montare il Paracadute
In questo articolo andiamo a vedere cosa ci occorre per il montaggio del paracadute come ancora galleggiante nella pesca al tonno rosso e come montarlo.
Cosa ci occorre:
1. Paracadute
E' possibile utilizzare un classico paracadute militare dismesso. Il numero dei cordini è relazionato al diametro del paracadute. Questo dovrà essere scelto in base alla grandezza della barca (il 30 cordini, 12 metri di diametro, va bene per quasi tutte le barcahe da pesca tra i 5 e gli 8 metri).
2. Cima da 8/12 mm (va bene sia galleggiante che non galleggiante)
Circa 100 mt
3. Cima galleggiante da 3/4 mm (opzionale)
Circa 100 mt
4. Parabordo a pera
Classico parabordo a pera di dimensioni generose sia per essere visibile da lontano (spieghremo in seguito il perchè) sia per garantire la trattenuta del paracadute.
5. Parabordo Allungato
6. Girella a doppio grillo
Per assorbire le torsioni della cima andremo ad installare le girelle a doppio grillo (in pratica svolgono la stessa funzione delle girelle dei nostri terminali da pesca).
Il Montaggio
STEP-01
Andremo a tagliare uno spezzo di cima di circa 10 metri e lo collegheremo alla prima girella che andremo ad utilizzare
STEP-02
Colleghiamo il secondo grillo della girella con il parabordo allungato
STEP-03
Colleghiamo 70 metri circa di cima con una seconda girella e andiamo a collegarla con il secondo foro del parabordo
Questa operazione comporta una alternativa. In pratica per non sottoporre il parabordo alla trazione del paracadute, invece di montare le cime sue due anelli del parabordo possiamo o inserire la cima passante tra i due fori (in questo modo il parabordo non sarà sottoposto a trazione), oppure montare una unica girella su di un foro del parabordo e collegare le 2 cime su questa.
STEP-04
Andiamo a collegare il secondo capo della cima con un alltra girella e questa la collegheremo al paracadute.
Ora bisogna fare 2 condirazioni. La prima, non è proprio necessaria la ulteriore girella. Diciamo che su ogni linea di cima ne è sufficiente una. Se vogliamo maggior sicurezza, montiamone 2 come nell'esempio.
Seconda considerazione: la piombatura. A riguardo ci sono ovviemante correnti di pensiero differenti. Chi piomba solo in testa del paracadute, chi sono dalla parte di aggancio (questa) e chi su entrambe le parti. Per cui decidete voi come piombare, io consiglio di farlo sulla testa per cui nell'esempio non inserisco la piombatura (solitamente catena). In seguito spiegherò il perchè.
Fatto tutto ci ritroviamo in pratica in questa situazione. Ma non abbiamo finito.
Quindi fin qui abbiamo lavorato sulla parte A del paracadute, ora andiamo a montare la parte B del paracadute.
STEP 05
Andremo a collegare una girella con doppio grillo sul lato B del paracadute, cui collegheremo la piombatura (Catena). Anche in questo caso vale la considerazione fatta sopra sulle correnti di pensiero.
STEP 06
A questo punto andremo a collegare il parabordo a pera sull'altro capo della cima. Anche in questo caso si può utilizzare una ulteriore girella a doppio grillo per sicurezza oppure no.
Questo sarà il risultato finale.
Una ulteriore cima galleggiante può essere utilizzata per il recupero del paracadute, esattamente come quella che utilizziamo con l'ancora galleggiante, solo che in questo caso la andremo a legare al parabordo a pera. Questa cosa ha dei vantaggi e degli svantaggi, inoltre, come andreamo a descrivere di seguito con le operazioni di calata e recupero,può non avere utilità.
Filare il paracadute
Anche per questa operazione ci sono correnti di pensiero di verse. Principalmente 2:
La prima preferisce calare il paracadute dalla parte A. Quindi, in pratica, avremo la piombatura sulla parte A del paracadute e andremo a filare la cima su quel lato tenendo in barca tutta la cima e il parabordo a pera solo quando il paracadute sarà sce sul fondo.
La seconda prevede invece la calata dal lato B del paracadute. In pratica si getta in acqua il parabordo a pera e man mano che questo si allontana dalla barca si fila la cima fin quando non arriveremo al paracadute. A questo punto inizieremo a calare il paracadute il quale, avendo la piombatura sul lato B tenderà a scendere in verticale. Quanto tutto il paracadute sarà in acqua inizieremo a filare la cima sul lato A. Man mano che questa si tenderà inizierà a far girare il paracadute e a metterlo in tiro.
In entrambe le ipotesi, come in tutte le cose, ci sono dei pro e dei contro. Anche qui, di nuovo, subentrano scelte e convinzioni personali.
Azione di Pesca
Una volta completata la filata del paracadute avremo la nostra barca in assetto e inizierà l'azione di pesca. Ora, cosa accade quando la canna "parte", come si usa dire? Beh, in pratica la stessa cosa di quando si pesca all'ancora. Si slega la cima legata sulla bitta e si procede con il combattimento del tonno. Però poi c'è un problema. IN pratica, quando siamo all'ancora ci è sufficiente segnare il punto sul nostro gps per poi ritrovarlo una volta temrinato il combattimento. Con il paracadute questo non è sufficiente. Perchè? semplice, il paracadute non è ancorato. Chi pratica la pesca la tonno rosso sà benissimo che un combattimento può durare anche ore e dato che il paracadute non è ancorato, mentre noi siamo in combattimento lui continuerà ad essere trasportato dalla corrente. Questo significa che anche se ci segniamo il punto dopo ad esempio un'ora di combattimento che ci avrà magari fatto andare lontano dal punto, in aggiunta allo spostamento che avrà effettuato il paracadute, non sarà sempre semplice rintracciarlo. E' per questo che occorre utilizzare un parabordo a pera grande e con colori sgargianti. Unica possibile soluzione per avere maggiore tranquillità di riuscire a ritrovare il nostro paracadute è costituita, soprattutto in giornate con corrente sostenuta, l'installazione di un gps sul parabordo a pera.