Test canne da pesca: Best Drag Max Drag
Il montaggio di una canna da pesca può sembrare una cosa semplice ma come tutte le cose, se le si vogliono fare bene, richiede studio e attenzione, comprensione di ciò che si sta facendo e realizzazione con accortezza. A molti pescatori non interessa minimamente quali siano le caratteristiche di una canna da pesca, altri invece vi pongono maggiore attenzione. Molti dettagli possono essere poco incisivi nel caso di canne destinate alla cattura di prede non significative (non impegnative per l'attrezzo). Cioè possono migliorare l'azione di pesca, rendere più piacevole la stessa, ma non determinare grandi differenze nell'ottica del risultato finale. Quando però si parla di canne rivolte a pesci importanti quali ad esempio il Tonno Rosso o altri grandi pelagici, il discorso cambia.
In questi casi anche la minima disattenzione o scarsa accortezza può portare a risultati disastrosi. Detto questo, nella seguente esposizione, a prescindere dal fatto che vogliate a cimentarvi nel montaggio di una canna o meno, potreste infatti anche solo essere interessati a verificare il corretto montaggio di una canna in vostro possesso. Procediamo.
Come molti sapranno le canne, in base al loro comportamento, si possono dividere in slow, moderate e fast. Si possono poi prevedere classificazioni intermedie, ma è un dettaglio. L'importante è comprendere il diverso comportamento. In sintesi, una canna slow sarà una canna la cui curva sotto trazione inizierà in un punto più vicino al manico, in una moderata più avanti ed in una fast ancora più avanti. Quindi, sotto un'azione di trazione applicata al fusto una canna fast tenderà ad essere rigida, quindi dritta, fino alla parte alta (verso la vetta) e a piegarsi solo lì. Mentre una canna slow tenderà ad avere una curvatura su tutta la parte dopo il manico. E' evidente che questa prima classificazione determina una differenziazione del fusto in base alla tipologia di canna di cui abbiamo bisogno.
Al di là delle preferenze personali è evidente che una canna da vertical jigging non può essere ad azione fast per specifiche esigenze di pesca, ma in altri casi la differenza può essere più sottile, meno evidente.
Tornando al discorso prendiamo ad esempio il montaggio di un canna per il Big Game, una canna per la pesca dei Tonni Rossi.
Il libraggio delle canne per la pesca in mare
Tutte le canne per la pesca in mare sono generalmente marchiate con un libraggio. Si hanno canne marchiate 8lb, 12lb, 20lb, 30lb e così via oppure marchiate 20/30 lb, 30/50lb etc. Ora cosa significa questa indicazione? Ecco, questo è un primo problema di non poco conto. Le canne marchiate IGFA hanno una corrispondenza. Il metodo IGFA prevede infatti che il libraggio corrisponda al peso che fa si che la canna posizionata in orizzontale sotto la forza di quel dato peso si posizioni con la vetta tangente alla perpendicolare dell'asse della canna. Ma per quelle non marchiate IGFA? Ed inoltre, quel posizionamento è innaturale per l'assetto della canna in azione di pesca.
Una metodologia piuttosto semplice, e quindi approssimativa, per determinare il best drag di una canna è quella geometrica di seguito spiegata che riprende il metodo IGFA ma in condizioni di lavoro della canna e prevede l'individuazione del Max Drag della canna, in modo tale da avere un range di azione della canna stessa.
Per prima cosa bisogna stabilire quale sia la parte della canna che sotto l'applicazione di una forza contrappone la propria resistenza elastica e quindi ci agevola nell'azione di pesca. Per poter determinare tale punto, sempre con un certo grado di approssimazione analizziamo la canna e l'azione di pesca. In pratica le canne da tonno on manico smontabile o meno poco importa, hanno la placca porta mulinello che è costituita da un tubo rigido che si infila nel fusto della canna. Nel caso delle canne con manico smontabile ancora peggio nel senso che la parte sotto il fusto essendo in metallo è esente dal partecipare alla flessione della canna per propria struttura fisica. Ma torniamo al discorso della canna monopezzo. Il punto in cui la placca porta mulinello viene fissata sul fusto determina la separazione della canna in due parti, una rigida ed una flettente. Altro fattore che porta a questa conclusione è che queste canne nel Big Game vengono ancorate alla cintura mediante agganci sul mulinello e anche questi, per posizione corrispondono al punto di applicazione della placca. Quindi la ulteriore applicazione del punto di leva derivante dalla cintura fa si che si possa considerare la parte al di sotto del mulinello come rigida (nel senso che non collabora all'azione elastica della parte sopra) e la parte dopo la placca porta mulinello la parte del fusto che reagisce in modo elastico all'applicazione della forza. Come rappresentato nella figura seguente.
Considerato e tenuto conto di tutto quanto sopra detto risulterà evidente che il punto da cui la canna, nella sua parte flettente, comincerà la flessione a seguito dell'applicazione del carico sarà esattamente nel punto finale della placca. Per chi conosce le caratteristiche dei materiali sarà anche evidente il fatto che quel punto sarà anche quello sottoposto a maggiore sollecitazione.
A questo punto apro una piccola parentesi. A dimostrazione del ragionamento sopra esposto richiamo un video che è circolato sulla rottura di una canna con manico rigido durante una battuta di pesca ai Tonni giganti esattamente in quel punto. Perchè evidenzio questa cosa? Semplice, perchè chi monta canne da pesca sà benissimo che le placche per il montaggio dei mulinelli sono prodotti industriali che vengono commercializzati con determinati diametri interni. Può succedere quindi che nel montaggio di un fusto se il diametro del fusto nella parte bassa (la parte che viene inserita nel cosiddetto bicchierino) questo viene ridotto per poterlo inserire. Questa operazione però comporta una alterazione del comportamento elastico della canna proprio nel punto di maggiore sollecitazione. Per capirci andare a togliere anche pochi decimi di spessore in quel punto può comportare esiti disastrosi. Quanto detto poi se unito al fatto che le canne in carbonio hanno struttura dei fogli che per loro natura se scartavetrati possono perdere parti strutturali della composizione particolarmente importanti. Ma torniamo al discorso. Abbiamo individuato il punto di flessione o rotazione e lo vediamo nelle immagini seguenti.
Abbiamo detto quindi che la canna dal punto finale della placca comincerà il proprio comportamento elastico. Quindi, comincerà a flettersi in modo diverso a seconda del suo libraggio e della sua peculiarità specifica (slow, moderate, fast).
Ora andando a posizionare a parete la canna come illustrato di seguito, quindi bloccata nella parte bassa con una inclinazione di 45°.
Occorre però anche qui aprire una piccola parentesi in quanto in merito alla questione "parete" i rod builder si dividono in 2: quelli che ritengono di poter montare una canna senza analizzarla a parete e quelli che hanno capito che non si può montare una canna senza analizzarla a parete. Io appartengo alla seconda categoria, ma credo che a questo punto lo avevate già capito.
Una seconda questione sono i 45°. Perchè 45°? Perchè quello è l'angolo ottimale di lavoro della canna. E' semplicemente una questione di geometria e di distribuzione delle forze. Ma non voglio tediarvi. Prendete per buono quanto detto.
A questo punto siamo pronti per analizzare il comportamento della canna. Andiamo a sottoporre il fusto a carichi progressivi a tracceremo sulla parete le corrispondenti curve che otterremo. I carichi dovranno essere decisi caso per caso in base al libraggio della canna e allo scopo della stessa. Se ad esempio il mio progetto prevede il montaggio di una canna per la traina con il vivo utilizzerò dei range di pesi in modo tale da verificare nel dettaglio il comportamento della vetta della canna (che è una cosa di specifico interesse per questa tipologia di pesca) per poi andare con range più diradati per verificare il comportamento della parte bassa del fusto. Tornando all'esempio che stiamo utilizzando, una canna da Tonni, utilizzeremo range costanti in quanto l'azione della vetta è di minore interesse (dico minore ma non che non sia di interesse soprattutto se il progetto prevede il montaggio di una canna acid).
Applicazione del peso 1 e tracciamento della prima curva di flessione
Come possiamo vedere dall'immagine il fusto comincerà a flettere, determinerà una prima curva di flessione e, rispetto al punto preso come centro di rotazione comincerà a variare l'angolo rispetto allo zero.
Applicazione del peso 2 e tracciamento della seconda curva di flessione
Avremo una seconda curva di flessione ed una ulteriore variazione dell'angolo dell'asse della canna rispetto all'angolo zero.
Applicazione del peso 3 e tracciamento della terza curva di flessione
Applicazione del peso 4 e tracciamento della quarta curva di flessione
A questo punto abbiamo che la curva di flessione del fusto, nella sua parte terminale, è tangente con la perpendicolare all'asse della canna, in posizione inziale. Questo sarà il nostro Best Drag.
Proseguiamo con l'applicazione dei pesi.
Applicazione del peso 5 e tracciamento della quinta curva di flessione
Applicazione del peso 6 e tracciamento della sesta curva di flessione
Applicazione del peso 7 e tracciamento della settima curva di flessione
Applicazione del peso 8 e tracciamento della ottava curva di flessione
Come si vede nella foto il fusto flettendo determina una curva tangente alla perpendicolare all'asse del fusto ruotato. A questo punto abbiamo determinato il Max Drag della nostra canna. Come detto questo è un procedimento geometrico, diciamo semplice, che volendo si potrebbe andare a dettagliare ulteriormente, ma per ora mi fermo qui.